Orìa

Orìa is a city made of sound. It exists only when it is called forth, rising wherever a thousand voices cross paths—even by chance. Its inhabitants speak forgotten dialects and build their city from suspended phrases and overlapping sounds. The moment silence falls, Orìa fades away. There are no walls here, only webs of threads woven by music that shape houses, bridges, and stairways suspended in midair. The winds that pass through these meshes sing different hymns as the hours change, weaving the façades of the houses like sheet music—readable only by those who live within.

Orìa è una città sonora. Se non viene chiamata, non esiste, ma sorge dove mille voci si incrociano, anche per errore. I suoi abitanti parlano dialetti dimenticati e costruiscono città con frasi sospese e suoni sovrapposti. Se per un attimo tutto tace, Orìa si dissolve. Qui non esistono muri, ma trame di fili tessuti da musiche che formano case, ponti e scale sospese nel vuoto. I venti che entrano tra le maglie cantano inni diversi a seconda delle ore e intrecciano le facciate delle case come partiture che però solo gli abitanti sanno leggere.

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