147 Doors

The space of the threshold takes on the role of a pavilion, where the crossing of the border between inside and outside is dilated into a constellation of 147 doors. One entrance leads to the next, a new handle, another door to push, one to pull, yet another passage to pass. Thanks to the installation of a modular system, the rhythm of the infinite entrances exacerbates the idea of passing through a new portal, perhaps the last, perhaps not. The center of the installation is the threshold of the building, a phenomenon of celebration and negation of space, distinction between public and private, between city and home, between divine and earthly.

Lo spazio della soglia assume il ruolo di un padiglione, dove l’attraversamento del confine tra interno ed esterno si dilata in una costellazione di 147 porte. Un ingresso porta all’altro, una nuova maniglia, un’altra porta da spingere, una da tirare, un altro passaggio da oltrepassare. Grazie all’installazione di un sistema modulare, il ritmo degli infiniti ingressi esaspera l’idea di varcare un nuovo portale, forse l’ultimo, forse no. Centro dell’installazione è la soglia dell’edificio, fenomeno di celebrazione e negazione dello spazio, distinzione tra pubblico e privato, tra città e casa, tra divino e terreno.